Maggiore spazio a disposizione, un dehors confortevole tutto l’anno e la perfetta combinazione di protezione e apertura, da regolare in modo totalmente personalizzato.
Sono solo alcuni dei vantaggi che le pergole bioclimatiche offrono agli spazi open air privati e dell’ospitalità. Schermature solari capaci di trasformarsi in autentiche microarchitetture su misura, che proprio per questo motivo possono richiedere specifici requisiti per la propria realizzazione.
Prima dell’inizio dei lavori, dunque, è importante conoscere quali permessi servono per installare una pergola bioclimatica e come poter rispondere a eventuali vincoli architettonici e paesaggistici.
- Che cos’è una pergola bioclimatica
- Che permessi servono per installare una pergola bioclimatica
- Permessi per pergola bioclimatica con vetri
- Vincoli paesaggistici per pergole bioclimatiche
- Permessi dei vicini per le pergole bioclimatiche
1. Che cos’è una pergola bioclimatica?
Le pergole bioclimatiche sono schermature outdoor che si distinguono per la copertura con lame frangisole in alluminio, il cui movimento permette di regolare l’apporto di luce naturale e il ricircolo dell’aria desiderati. Più nel dettaglio, queste possono ruotare da zero a 140 gradi, scorrere all’indietro per aprire l’ambiente verso il cielo, oppure sollevarsi e sovrapporsi le une sulle altre, in modo alternato.
Realizzabili totalmente su misura per adattarsi alle esigenze di ogni spazio esterno, le pergole bioclimatiche si declinano nelle versioni autoportanti e addossate a muro – entrambe pensate per raggiungere anche grandi dimensioni, affiancando più moduli – o come sola copertura da installare in nicchie o tra due pareti esterne.
Sebbene, nel concreto, sia semplice identificare come sono fatte le pergole bioclimatiche, sul piano normativo e all’interno dei regolamenti nazionali di urbanistica ed edilizia è a lungo mancata una definizione univoca, che chiarisse se effettivamente queste strutture necessitano di specifici permessi per la loro installazione.
Ecco allora cos’è che bisogna sapere se si desidera valorizzare il proprio dehors con una pergola bioclimatica.

2. Che permessi servono per installare una pergola bioclimatica?
Con la recente entrata in vigore del Decreto-Legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito dalla Legge 24 luglio 2024, n. 105, l’installazione, riparazione, sostituzione e rinnovamento di schermature solari, comprese le pergole con telo impermeabile e le bioclimatiche con lame retraibili (come il modello Brera di Pratic), oggi sono ufficialmente classificati come attività in edilizia libera. Pertanto, la loro installazione non necessita di comunicazioni al Comune (Cil, Cila, Scia) o permessi a costruire.
Attenzione però, questo vale esclusivamente per le pergole con copertura mobile o retraibile, e sempre nel rispetto dei regolamenti urbanistici e delle normative di settore, come: norme antisismiche, di sicurezza, antincendio e igienicosanitarie, ma anche relative all’efficienza energetica, alla tutela dal rischio idrogeologico e alle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio.
Infine, per rientrare nelle attività in edilizia libera le schermature devono rispondere a precise condizioni, ovvero:
- essere addossate o annesse agli immobili anche con strutture fisse;
- non determinare la creazione di uno spazio stabilmente chiuso con conseguente variazione di volumi e superfici;
- avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo;
- essere in armonia con le preesistenti linee architettoniche;
Nel caso il proprio progetto non soddisfi tali requisiti, allora il primo passo per installare una pergola bioclimatica è quello di dare comunicazione al Comune del progetto, presentando all’ufficio tecnico le opportune planimetrie e le specifiche della copertura outdoor che si intende realizzare. Questo passaggio è centrale, poiché consente di conoscere l’eventuale esistenza di zone vincolate sul terreno e il numero di metri quadri sui quali è effettivamente possibile edificare. Esattamente come avviene per le tettoie, potrà dunque essere richiesto il Permesso di Costruire e, a seconda dei casi, anche l’apertura di una Segnalazione Certificata Inizio Attività, quest’ultima soggetta alle norme regionali e ai singoli piani regolatori.
Già da questa prima fase, una buona pratica è quella di affidarsi ad aziende e rivenditori esperti, che possano affiancare il cliente – e/o l’architetto incaricato del progetto – in ogni fase di sviluppo, attraverso soluzioni puntuali e una consulenza esperta, volta all’ottenimento dei permessi necessari a installare una pergola bioclimatica.
3. Permessi per pergola bioclimatica con vetri
A fare la differenza in tema di permessi per le pergole bioclimatiche è il possibile aumento della cubatura dell’edificio e quindi la creazione di una pertinenza minore della casa o del locale. Solitamente non vi è aumento della volumetria nel caso si desideri installare una pergola bioclimatica autoportante, ma è molto più frequente per le pergole bioclimatiche addossate a muro, soprattutto se queste sono chiuse sul perimetro da vetrate.
La stessa legge del 24 luglio 2024 ha chiarito i dubbi anche in merito all’utilizzo delle vetrate panoramiche amovibili (conosciute anche come VEPA) nell’ambito delle coperture solari.
Se totalmente trasparenti, amovibili e installate a protezione di pergole o logge, sono considerate interventi in edilizia libera e non necessitano di permessi.
Questo a condizione che le vetrate:
- non creino uno spazio stabilmente chiuso né alterino i volumi o le superfici dell’edificio;
- non mutino la destinazione d’uso dell’edificio;
- garantiscano una micro-aerazione naturale;
- rispettino le linee architettoniche preesistenti e abbiano un impatto visivo minimo.
In presenza di queste condizioni, non sono richiesti permessi per una pergola bioclimatica con vetri. Resta inteso che è fondamentale verificare eventuali vincoli locali e consultare l’ufficio tecnico del Comune per conferme specifiche.
Nel caso in cui la pergola bioclimatica con vetri venga riconosciuta come pertinenza minore per via delle sue caratteristiche, verrà richiesta oltre alla comunicazione di inizio lavori anche il permesso di costruire, con il pagamento dei rispettivi oneri.

4. Vincoli paesaggistici per pergole bioclimatiche
Quando ci si trova a progettare il proprio dehors in contesti storici o naturali protetti, è facile trovarsi davanti a vincoli architettonici e paesaggistici da dover soddisfare. Tuttavia, una zona vincolata non rappresenta per forza un ostacolo stringente, ma è invece possibile ottenere l’autorizzazione paesaggistica attraverso realizzazioni su misura, come quelle concepite da Pratic: schermature studiate in modo personalizzato per valorizzare e inserirsi con rispetto in ogni ambiente open air, attraverso design minimale, tecnologia e massima funzionalità.
Ma a presentare specifici vincoli per l’installazione delle pergole bioclimatiche è anche il suolo pubblico, che spesso viene lasciato in concessione a bar, ristoranti e strutture ricettive per la realizzazione di dehors sempre più ricercati dagli avventori. Qui possono essere inserite esclusivamente strutture smontabili e non fissate al suolo. Ecco perché la soluzione ideale è di avvalersi di plateatici, come l’innovativa pedana modulare Set di Pratic che non necessita di ancoraggi a terra e consente alla pergola bioclimatica di essere installata (e quindi anche smontata) più facilmente.

5. Permessi dei vicini per le pergole bioclimatiche
In ambito privato, infine, è importante tener conto di ulteriori permessi per l’installazione di una pergola bioclimatica, in particolare quando ci si trova in contesti condominiali, oppure in complessi di villette a schiera. Avendo a che fare con strutture esterne che spesso interessano le facciate degli edifici, è indispensabile ottenere anche il permesso dei vicini di casa e dei condomini.
Il progetto del dehors deve naturalmente essere sviluppato rispettando le metrature prestabilite, l’estetica dell’edificio, e senza recare alcun intralcio alle case adiacenti. Una volta condiviso il piano con i vicini e ottenuta la loro approvazione formale, è finalmente possibile dare avvio ai lavori per il proprio nuovo dehors su misura.
